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Dott.ssa Flaminia Fiory – Psicologa  
Iscritta all'Albo degli Psicologi della Regione Toscana, n. 11424

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“Sonno e ADHD nei bambini: un circolo vizioso che i genitori possono spezzare”

21/09/2025 13:40

Flaminia Fiory

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ADHD e sonno camminano in parallelo come due ingranaggi che, senza una regolare manutenzione, si rovinano a vicenda. Nei bambini che hanno ADHD è freq

ADHD e sonno camminano in parallelo come due ingranaggi che, senza una regolare manutenzione, si rovinano a vicenda. 
Nei bambini che hanno ADHD è frequente trovare difficoltà ad addormentarsi, risvegli notturni frequenti, sonno discontinuo con perdita della parte profonda del riposo. 
Questi problemi non sono accessori ma componenti che aggravano la situazione adattiva del bambino. 
Un bambino con ADHD che dorme male manifesta livelli maggiori di disattenzione, di impulsività e iperattività. 
E' per questo che sono stati fatti molti studi su bambini con ADHD e qualità del sonno.
Uno di questi studi, svolto su oltre 4000 bambini, ha evidenziato che chi ha problemi di sonno da moderati a severi ha una probabilità molto più alta di avere anche diagnosi di ADHD.
Un altro studio frontale ha mostrato correlazione lineare tra gravità dei sintomi ADHD e gravità dei disturbi del sonno.
I sintomi scolastici peggiorano: bambini che arrivano a scuola stanchi mostrano più errori, distrazioni, difficoltà a seguire la lezione e a completare i compiti. 
La memoria di lavoro è più debole ed anche la pianificazione è compromessa. 
I comportamenti oppositivi o provocatori si fanno più frequenti se il bambino è stanco, se di notte si alza spesso o non dorme abbastanza. 
I cambiamenti emotivi come irritabilità, sbalzi d’umore, pianto, accessi di rabbia sono amplificati in condizioni di sonno disturbato. 
L’ADHD non è solo causa ma anche effetto del cattivo sonno. 
I bambini con ADHD tendono ad avere ritardi nel ritmo circadiano, resistenza al momento di andare a letto, iperattività mentale che impedisce rilassamento, ansia anticipatoria che ostacola il sonno. 
Bisogna avere anche un occhio di attenzione per i farmaci stimolanti che,a seconda dell'ora e del rilascio, possono ritardare l’addormentamento. Somministrati troppo vicino all'ora di andare a letto possono mantenere una certa attivazione cerebrale che ostacola le fasi profonde del sonno. 
Gli studi sulle interazioni mostrano che peggiorando il sonno peggiorano i sintomi ADHD e peggiorando l’ADHD peggiorano le difficoltà del sonno, un circolo vizioso che si auto‐rafforza.
I genitori devono capirlo perché intervenire sul sonno può dare benefici reali a scuola. 
Se il bambino dorme meglio la sua attenzione è più stabile, può restare seduto, ascoltare, partecipare alle lezioni con meno distrazioni e meno conflitti con insegnanti e compagni. 
Uno studio su 239 bambini con ADHD ha rilevato che quelli con disturbi del sonno da moderati a severi mancavano più spesso la scuola, arrivavano in ritardo, avevano qualità di vita peggiore e anche i genitori mostravano stress maggiore 
La frequenza di assenze o di ritardi si riduce con una migliore qualità del sonno e la performance scolastica in generale migliora. 
Interventi comportamentali semplici (routine costante per l’andare a letto, ambiente buio e tranquillo, evitare stimolazioni forti nelle ore serali, regolare uso di dispositivi elettronici) hanno mostrato di migliorare sia il sonno che i sintomi ADHD in studi recenti 
Un lavoro che ha seguito bambini nel tempo ha scoperto che i bambini prescolari che dormivano meno avevano dopo un anno valutazioni significative di maggior iperattività e disattenzione rispetto ai coetanei che dormivano “a sufficienza” 
Se i problemi di sonno persistono l’impatto si accumula: peggiorano funzionamento quotidiano a scuola, regolazione emotiva, qualità della vita per la famiglia. 
Riconoscere i problemi del sonno non significa dare colpa ai genitori o, ancor peggio, ai bambini ma aprire una via concreta di intervento. 
Il sonno è qualcosa che si può migliorare spesso con cambiamenti di routine, ambiente, comportamento e in certi casi con supporto clinico se necessario. 
Rendere il sonno una priorità significa dare al cervello del bambino risorse migliori per affrontare l’apprendimento, la socialità, la disciplina e la calma mentale a scuola. 
Genitori che prestano attenzione al sonno aiutano i figli non solo a stare meglio a casa ma anche a diventare più tranquilli, concentrati e capaci di affrontare la giornata scolastica con meno fatica e conflitti.